In questi giorni ho "casualmente" letto dei post, attraverso cui degli uomini hanno espresso la loro opinione sui percorsi spirituali femminili.

In questo mondo ognuno è libero di esprimere il suo pensiero. Questo diritto è sacro santo.

Ciò che mi ha particolarmente infastidita, è la saccenza con cui si sono espressi.

Ed attraverso questi post, ho visto la ferita che culturalmente ci portiamo dietro:

il bisogno degli uomini di filtrare i percorsi femminili attraverso i loro occhi e la facilità con cui noi donne lo permettiamo.

Personalmente dico basta.

La donna può sperimentare un'evoluzione spirituale estremamente veloce, semplicemente vivendo pienamente i processi del suo corpo:

• mestruare
• fare sesso
• gestare la vita
• partorire

Sono tutte vie che permettono alla donna di raggiungere velocemente vette spirituali inimmaginabili per un uomo.

Solo che la cultura ha interferito in tutti questi processi.

Ha trasformato in tabù la mestruazione, strumentalizzato il sesso, medicalizzato il parto, detto in ogni modo alla donna come vivere la maternità (così siamo passati dall'obbligo di avere figli per essere considerate rispettabili, ad un maternage a basso contatto, con tutte le conseguenze del caso sia per la mamma che per il bambino).

Ancora oggi sono pochissime le donne pienamente consapevoli dei tesori nascosti dentro di esse.

Quando un uomo, per quanto sia avanti nel suo cammino, si permette di dirvi quale strada seguire per crescere ed espandersi. Ecco, non ascoltatelo!

Per quanto sia mosso dalle migliori intenzioni, non può comprenderci pienamente.

Ci stiamo muovendo verso un'era in cui uomini e donne si terranno per mano, nel rispetto e nell'amore. Sostenendosi senza interferire nei processi altrui.

Da sempre il divino si incarna in coppie sacre, proprio perché i misteri maschili sono diversi da quelli femminili.

Ricordiamocelo e rivendichiamo la nostra strada!